Quando fare attenzione
Se hai la sensazione che i tuoi denti stiano diventando più lunghi o che sia aumentato lo spazio interdentale, oppure soffri di una forte sensibilità dentinale, è arrivato il momento di una visita dal dentista.
Questi sintomi, infatti, specialmente se abbinati ad un’alterazione della cromia dei denti o all’esposizione delle radici, potrebbero essere il segnale di una recessione gengivale.
Cos’è la recessione gengivale?
Se il dente è molto esposto e la gengiva è salita nella parte superiore del dente si parla di recessione gengivale. Non è un fenomeno che si manifesta da un giorno all’altro, ma spesso deriva da una serie di comportamenti sbagliati o di disturbi cronici sottovalutati.

Recessione gengivale: come si presenta prima del trattamento
I primi sintomi tendono a manifestarsi dopo i 40 anni, ma con un’incidenza maggiore in caso di:
- predisposizione genetica
- traumi causati da una tecnica di spazzolamento errata
- un uso improprio del filo interdentale
- piercing sulla lingua
- frenuli labiali ad inserzione bassa
- denti sporgenti o ruotati
- traumi occlusali , dovuti a malocclusione dentale
- parodontite causata da placca batterica
La recessione gengivale sviluppa diversi sintomi, ma i più comuni sono:
- sensibilità al freddo
- perdita di porzioni di smalto e sviluppo di carie
- alterazioni dell’estetica del sorriso
Come intervenire?
Dipende. La prima cosa da fare è valutare se sia possibile aumentare il tessuto gengivale attraverso degli innesti di connettivo. Questo processo, però, non è sempre possibile quindi soprattutto in questo caso è importantissima la prevenzione e l’igiene quotidiana.
Un corretto uso dello spazzolino e del filo interdentale e pianificare almeno una volta l’anno una seduta di igiene dentale professionale possono davvero fare la differenza.

Recessione gengivale: risultato finale post trattamento
Trattamento sofisticato e ripresa post operatoria rapida
In caso di recessione, per ricoprire la radice del dente, in alcuni casi è possibile ricorrere agli innesti gengivali: una procedura microchirurgica che consiste nell’inspessire la gengiva con del tessuto prelevato dal palato.
È un intervento che prevede un recupero veloce ma necessita abilità chirurgiche notevoli. Per questo nel nostro team abbiamo uno specialista come il dott. Francesco Di Pasquale, chirurgo e implantologo, specializzato in parodontologia.
Le fasi post-operatorie durano due o tre giorni e sono facilmente gestibili con l’adeguata terapia analgesica. Mentre il gonfiore si risolve in circa una settimana.
E se invece le mie gengive sono sproporzionate?
Se sorridendo il rapporto tra gengiva e dente risulta sproporzionato a favore della prima potresti avere un sorriso gengivale. Il “sorriso gengivale” o gummy smile è quella condizione fisiologica per la quale nel sorriso è esposta una porzione eccessiva di gengiva.
Il gummy smile non compromette la funzionalità masticatoria, ma per alcuni può diventare un disagio estetico di notevole impatto.
Le cause più comuni che lo determinano sono:
- gengiviti e infiammazioni delle mucose orali
- la struttura fisiologica dell’osso della mascella superiore
- un’eruzione passiva alterata
- una condizione di iperattività muscolare del labbro superiore

Gummy smile: come si presenta su un bambino prima del trattamento
Come procediamo?
Dopo aver concluso l’analisi diagnostica procediamo a definire la terapia più adatta. In generale, nel caso di gummy smile, è possibile che sia necessario un approccio multidisciplinare che contempli l’ortodonzia, la chirurgia mucogengivale e la protesi estetica. In linea di massima le condizioni più frequenti sono:
- iperattività del labbro superiore
- si interviene chirurgicamente per riposizionare il labbro superiore, in alternativa è possibile agire attraverso infiltrazioni di tossina botulinica, ma in questo caso l’effetto non è immediato né permanente
- struttura ossea alterata
- in questo caso si procede con un intervento maxillo-facciale per riportare le ossa mascellari nella posizione corretta. Quest’operazione ha tempi di decorso di circa 30 giorni
- se la condizione del paziente lo consente è possibile intervenire senza procedura chirurgica, grazie all’ortodonzia, spingendo i denti, e di conseguenza la gengiva, verso l’osso; spesso poi si procede con le faccette dentali per ripristinare l’estetica del sorriso
- se, invece, il problema deriva da un’eruzione passiva alterata la soluzione è la chirurgia plastica parodontale. Sia che si debba rimuovere la gengiva in eccesso, sia che si debba rimodellare l’osso l’intervento si pratica in anestesia locale, è poco invasivo e ha un decorso post-operatorio breve

Gummy smile: come si presenta prima del trattamento

Gummy smile: risultato finale con ortodonzia invisibile e faccette
Indispensabile, infine, la chirurgia mucogengivale in funzione preprotesica, quando gli slivellamenti delle parabole gengivali impediscono la corretta realizzazione estetica e funzionale della protesi.

Slivellamento parabole gengivali: come si presenta prima del trattamento

Slivellamento parabole gengivali: come si presenta dopo chirurgia mucogengivale e protesi estetica