Cos’è e come si forma una carie?
La carie è un’infezione dentale originata dall’attacco di alcuni batteri che popolano il cavo orale. Una delle malattie più diffuse al mondo che conduce alla lenta e progressiva distruzione dei denti. A causarla è la placca, una pellicola bianco-giallastra composta da batteri, residui di cibo e saliva che si attacca ai denti, soprattutto lì dove è più difficile mantenere una pulizia ottimale: nei solchi dentali della superficie masticatoria, nel bordo gengivale e negli spazi interdentali. I batteri trasformano gli zuccheri del cibo in acidi che aggrediscono prima lo smalto, la zona più superficiale del dente, e poi via via quello sottostante: la dentina.
L’aggressione genera una cavità che procede lentamente in profondità fino alla parte più interna, la cosiddetta polpa del dente, causando dolore, oltre a generare sensibilità al caldo, al freddo e ai cibi dolci.
Se non curata è quasi impossibile che una carie guarisca, essa continuerà invece a progredire distruggendo progressivamente il dente.
In funzione del grado di penetrazione della carie si possono distinguere cinque fasi:
Iniziale: nessuna cavità, ma macchia biancastra limitata allo smalto, reversibile.
Superficiale: cavità che invade la parte iniziale della dentina sottostante lo smalto.
Profonda: cavità che interessa la maggior parte del corpo dentinale.
Penetrante: iniziale reazione da parte dell’organo pulpo-dentinale con formazione di dentina terziaria.
Perforante: lesione causa di esposizione pulpare.
Come si cura una carie?
La disciplina che si occupa della cura delle carie è la conservativa: la tecnica prevede la rimozione della carie seguita dalla ricostruzione della parte del dente che è stata distrutta con una otturazione che ne ripristini la forma originaria.
In passato l’otturazione era realizzata con l’amalgama d’argento, una lega metallica formata da argento, rame, stagno e mercurio e caratterizzata da elevata resistenza meccanica, oggi si utilizzano invece resine composite. Il loro costo è più elevato delle otturazioni in amalgama, ma garantiscono un buon livello estetico grazie alla loro pigmentazione/colorazione bianca che si confonde con quella naturale dei denti.
Una volta eliminata la carie, il dente viene pretrattato con un acido, in modo da creare delle microporosità che aumentino la superficie disponibile per l’adesione, ed applicato l’adesivo che permetterà al restauro in composito di incollarsi in maniera definitiva al dente; sarà poi usata una lampada con luce ad ultravioletti per solidificare la resina applicata sul dente.
Per la ricostruzione con resine composite si isola la zona di intervento dall’ambiente orale con la diga di gomma, una sorta di foglio colorato che viene posizionato sul dente da trattare per tenere lontana la saliva che potrebbe compromettere l’efficacia dell’incollaggio della resina al dente stesso. Gli adesivi sono infatti estremamente sensibili all’umidità.
Nei casi in cui la carie ha aggredito gran parte del dente, l’otturazione non è più possibile e si procede con la devitalizzazione del dente o l’intarsio in resina composita o in ceramica, un dispositivo protesico che sostituisce la parte del tessuto dei denti danneggiata.
Perché è importante curare la carie
Una carie non può guarire senza l’intervento dell’odontoiatra, può solo peggiorare. Una carie trascurata può avere conseguenze di gran lunga più spiacevoli di una procedura di otturazione: può portare alla distruzione completa del dente e quindi alla sua perdita, con le conseguenti possibili alterazioni degli equilibri della bocca, per esempio l’inclinazione dei denti vicini.
Non solo, una carie non curata è un’infezione che può aggravarsi, degenerare in granuloma e di fronte ad abbassamenti delle difese immunitarie vedere l’infezione diventare più importante ed estendersi ad altri organi vitali. Ecco perché non va mai sottovalutata.
E se a cariarsi è un dente da latte?
Pensare che denti da latte cariati non debbano essere curati perché destinati a cadere è un errore. Essi vanno invece trattati esattamente come i denti definitivi per due sostanziali ragioni: consentire di mantenere una normale masticazione, evitando l’insorgenza di dolori e infiammazioni e permettere il fisiologico sviluppo dei denti definitivi.
Una carie non curata può portare poi il dente da latte a cadere prima del tempo, con relative conseguenze non solo sullo sviluppo della dentatura permanente, ma anche su masticazione e linguaggio.
Prevenire è sempre la soluzione migliore
I batteri che generano la carie vivono nella bocca, ma è insieme ad altri batteri e a causa di scarse condizioni igieniche e cattive abitudini alimentari, quali l’esagerato consumo di zuccheri e carboidrati di farine raffinate, che favorisce la loro azione di aggressione dei denti.
Per prevenirla il consiglio è avere una dieta sana ed equilibrata con prevalenza di frutta e verdura e naturalmente mantenere una buona e costante igiene orale.
Monitorare lo stato di salute e di pulizia della propria bocca con controlli periodici dall’odontoiatra è, infine, sempre fortemente consigliato. Solo così sarà possibile intervenire nello fase iniziale qualora compaia una carie, evitando che la situazione si complichi, generando dolore e danni più rilevanti.